
di Tyas Sosen
Sei un minimalista o sei un accumulatore? In questo post voglio parlare del minimalismo e della sua relazione con la cerimonia del tè. Vedo che molte persone fanno riferimento alla cerimonia del tè come fonte da cui imparare il minimalismo e considerano la cerimonia del tè come l’immagine ideale di ciò che dovrebbe significare il minimalismo. Ma ci sono alcune questioni su questo aspetto che non vengono prese in considerazione.
[Guarda il video di cui questo articolo è una trascrizione. NB. il video è in inglese]
Architettura minimalista
E il miglior esempio di ciò è l’architettura contemporanea. Se guardiamo all’architettura contemporanea degli architetti che progettano i padiglioni del tè in uno stile attuale, questi considerano la cerimonia del tè come qualcosa di molto minimalista. Spingono ancora di più nella direzione di creare un tipo di sala da tè molto minimalista.
Ma c’è sempre una cosa che si dimentica. Nella maggior parte di queste sale da tè in stile architettonico contemporaneo, non c’è la mizuya (piccolo ambiente di servizio destinato alla preparazione in cui vengono riposti gli utensili usati nella cerimonia del tè, ndt). E questo è l’errore più grande che penso che le persone facciano quando pensano al minimalismo in relazione alla cerimonia del tè. La cerimonia del tè è forse minimalista in superficie, ma non è necessariamente così minimalista in termini di oggetti, spazio utilizzato, tempo impiegato e risorse usate per l’esecuzione di quel rito molto minimale che è la cerimonia del tè.
La cerimonia del tè non è così minimalista
Se la si osserva nel quadro più ampio, non è molto minimalista in sé, soprattutto non nel modo in cui intendiamo il minimalismo, dove selezioni solo una quantità molto limitata di oggetti per vivere la tua vita. Con la cerimonia del tè è davvero l’opposto.
Per la cerimonia del tè, serve almeno una stanza piena di oggetti, da usare forse una volta all’anno, o una volta ogni due o tre anni, perfino una volta ogni 12 anni. Ci sono così tanti diversi aspetti stagionali che devono essere presi in considerazione con la cerimonia del tè che è necessario almeno avere oggetti che si riferiscono a tutte le diverse stagioni.
Tratti stagionali della cerimonia del tè
In ogni mese, ci sono diversi aspetti della stagione che vengono messi sotto i riflettori. E ogni 12 anni si ha un diverso segno zodiacale dal calendario cinese. Quindi, se il prossimo anno sarà l’anno del coniglio, tirerai fuori i tuoi utensili legati al coniglio da usare all’inizio di quell’anno per celebrare l’anno del coniglio.
Ma poi dovrai metterli via di nuovo per 12 anni. Quindi, per poter celebrare la cerimonia del tè per tutto l’anno, in tutte le diverse stagioni e in tutti i diversi contesti, i praticanti della cerimonia del tè accumulano un sacco di utensili diversi. Questi vengono immagazzinati in spazi di stoccaggio dedicati, o in un tipico magazzino kura giapponese con pareti esterne bianche. Questi magazzini sono pieni di utensili.
Minimalismo in superficie
Quindi ciò che la gente vede non è la totalità della cerimonia del tè, ma solo il rito in superficie, l’esecuzione del servizio. Tienilo presente. Un buon ristorante, ad esempio francese, di cucina minimale – dove hai questi grandi piatti con piccole porzioni al loro interno – non può esistere senza una cucina dedicata alla creazione di questo cibo.
Uno spettacolo o un concerto non può aver luogo senza un buon backstage e tutti quelli che si occupano delle luci, del trucco e di tutto il resto. Se hai solo il palcoscenico, questo spettacolo non avrà luogo; questo concerto non ci sarà. Se hai il ristorante, ma non la cucina, non ci sarà cibo.
L’importanza della Mizuya
Quindi quello che tutti dimenticano con la cerimonia del tè è che c’è una sala di preparazione dedicata, che si chiama mizuya. E non è solo la stanza. Ma anche le persone che lavorano in quella stanza, che mantengono viva la cerimonia del tè e che si assicurano che tutto ciò che è necessario, affinché l’anfitrione possa mostrare quell’approccio minimalista alla preparazione del tè, sia disponibile.
Lezioni sul minimalismo
Ma ciò non significa che non possiamo imparare nulla sul minimalismo dalla cerimonia del tè. Ci sono lezioni profonde da imparare e penso che ce ne siano tre in particolare che voglio condividere con voi. La lezione numero uno è la “funzione della bellezza“. In giapponese, si chiama kinō-bi 機能美 (che potrebbe anche essere tradotto come “la bellezza della funzione”).
Penso che vada in entrambe le direzioni. In realtà ciò significa che qualcosa può essere bello se è anche funzionale; se è solo bello ma non serve al suo scopo, ad esempio, un mizu-sashi (contenitore per l’acqua fredda nella cerimonia del tè) stravagante ma che perde, vanificherebbe assolutamente il suo scopo e quindi anche la sua bellezza sarebbe diminuita.
La bellezza della funzione
Un oggetto può essere assolutamente funzionale, come un secchio di plastica, ma non è esteticamente accattivante. Quindi l’equilibrio tra bellezza e funzionalità deve essere mantenuto. E questo è un approccio che penso sia molto importante anche nel minimalismo. Cioè, se hai gli strumenti giusti per lo scopo giusto, lavorerai solo con quegli strumenti e avrai bisogno di meno.
Più gli utensili servono al loro scopo, più li apprezzerai, meno cercherai altri utensili per lo stesso scopo e più diventerai attento a prenderti cura degli utensili che hai a portata di mano. E sono già arrivato alla lezione due perché utensili migliori e più funzionali ti aiuteranno ad avere bisogno di meno. Questo ti guiderà verso un approccio più consapevole e più minimalista agli utensili e agli oggetti.
Ne ho bisogno?
E la lezione numero tre è che impari a pensare, quando guardi gli utensili o quando guardi gli strumenti che userai per un certo scopo, “Ne ho bisogno adesso?“.
O “Lo desidero solo, ma non ne ho davvero bisogno”. Potrebbe essere qualcosa che è bello avere in questo momento, ma è sempre importante porsi la domanda: “Ne ho bisogno?”. È qualcosa di cui ho bisogno per soddisfare un certo scopo, o sarà qualcosa che acquisterò ora, con cui mi divertirò un po’ e che poi verrà gettato sull’altra pila di oggetti?
Lo spreco della società contemporanea
Ad essere sincero, mi sconvolge vedere come trattiamo la maggior parte degli articoli in nostro possesso, come usa e getta e sostituibili, e quanto siano diventati dispendiosi questi modi. Non sono solo cose semplici come una maglietta o un accendino o cose del genere. No, stiamo trattando auto, telefoni, computer, case, ecc. come sostituibili e usa e getta.
Forse per il mercato è fantastico perché mantiene il consumo elevato e mantiene le persone nell’obbligo di spendere di nuovo per questi articoli molto costosi. Non abbiamo più nulla di permanente, nulla che duri a lungo, nemmeno qualcosa che quando si romperà nel tempo verrà riparata. Invece di ripararla, la buttiamo e mettiamo qualcosa di nuovo al suo posto. Come con i nostri telefoni. Piuttosto che dire, dobbiamo aggiustare questa cosa perché non funziona più, la buttiamo via, anche se era molto costosa. E ne compriamo una nuova.
L’arte del kintsugi
Perché non possiamo essere un po’ più attenti agli strumenti che abbiamo? Perché non possiamo prenderci cura di loro un po’ di più? Prendi ad esempio una preziosa tazza da tè che hai ricevuto da tua nonna, che lei ha usato, che forse hanno usato i suoi nonni, che ora è nelle tue mani per prendertene cura e tramandarla alla prossima generazione. Prova a pensare se ti cadesse e si rompesse. La prima reazione di una persona contemporanea sarebbe: “Bene, è andata. Ne compreremo una nuova”.
No! Questa è una lezione che impariamo dalla cerimonia del tè, prendi quei pezzi e li rimetti insieme e la rendi ancora più bella. Questa è l’arte del kintsugi. Per rimettere insieme questi pezzi di ceramica rotti con vernice e oro. Non solo aggiunge valore a quel pezzo rotto, ma gli dà anche una storia in più da raccontare.
Strumenti per il lavoro
Potremmo anche guardarlo dal punto di vista dei carpentieri del passato che si prendevano cura dei loro strumenti. I loro strumenti sono il loro mestiere, sono il loro sostentamento.
È come la storia di quel pescatore che un giorno andò al fiume dove metteva sempre la rete. E con quella rete cercava di pescare. E di solito prendeva alcuni pesciolini e poi li riportava indietro. Ma un giorno prende un pesce enorme ed è così felice che lo prende tra le braccia, corre a casa e dice a sua moglie: “Guarda che pesce grosso ho!” E la prima cosa che lei gli chiede è “Dov’è la tua rete?”. La sua rete è ciò che li manterrà nutriti per i giorni, i mesi, gli anni a venire. Mentre quel pesce sarà nel loro piatto solo oggi, domani e forse dopodomani.
Lezioni profonde sul minimalismo
È chiaro che le persone in passato hanno mostrato molta più cura per i loro utensili rispetto a quello che facciamo oggi, e penso che sarebbe una cosa davvero bella mostrare un po’ più di cura per gli strumenti e gli utensili che usiamo al giorno d’oggi.
Vedi quanto possono essere profonde le lezioni della cerimonia del tè? Abbiamo bisogno di scavare un po’ più a fondo, guardare bene, e possiamo vedere un significato reale. Quello che possiamo imparare dalla cerimonia del tè sul minimalismo non è solo come funzionare con meno oggetti, ma piuttosto come valorizzare il rispetto e la cura per gli utensili che hai e come farli durare per tutta la vita. Si tratta di scegliere l’oggetto giusto per l’attività e di amarlo.
Minimalismo nello Zen
Questo è un aspetto che è molto radicato anche nello Zen, dove anche i vestiti o le cose essenziali come le ciotole o le bacchette vengono tramandate di generazione in generazione. Da maestro ad allievo. Questi sono gli unici averi che hanno e li apprezzano. Si prendono cura di loro e si assicurano che durino più di una vita.
Ricapitolando: le tre lezioni da imparare sul minimalismo dalla cerimonia del tè
1) Lezione uno: la ‘bellezza della funzione’.
Qualcosa può essere bello se è anche funzionale. Se è solo bello ma non serve al suo scopo, ciò vanificherebbe assolutamente la sua funzione e quindi anche la sua bellezza diminuirebbe. L’equilibrio tra bellezza e funzionalità deve essere mantenuto.
2) Lezione due: ‘gli strumenti giusti’.
Se hai gli strumenti giusti per lo scopo giusto, lavorerai solo con quegli strumenti e avrai bisogno di meno. Questo è molto importante anche nel minimalismo
3) Lezione tre: “ne ho bisogno?”
Imparerai a pensare: “ne ho bisogno adesso?”
O “Lo desidero solo, ma non ne ho bisogno davvero”
Potrebbe essere qualcosa che è bello avere in questo momento, ma è sempre importante porsi la domanda: “Ne ho bisogno?”.